sabato 12 settembre 2009

SQUARCIATO IL VELO DI PAOLA: ERANO VUOTI TOSSICI A PERDERE.


CETRARO. MAR TIRRENO.

SMALTIMENTO IN MARE DI RIFIUTI TOSSICI.

Questa la pista che il procuratore della Repubblica di Paola, BRUNO GIORDANO, stava seguendo da tempo. Almeno da quando un collaboratore di giustizia, aveva confessato.

La 'ndrangheta non disdegnava la pratica d' inabissare grossi cargo, al largo delle coste calabresi, con a bordo cospicue quantità di rifiuti tossici. In particolare era stata indicata la località di Paola (CS) nelle cui profondità dormirebbe, sonni pericolosi, una grossa imbarcazione mercantile contenente 120 barili di rifuti radioattivi.

" Si tratta di un grosso successo per tutti, perchè si comincia a squarciare un velo"
dichiara soddisfatto il procuratore GIORDANO.

La conferma sembrerebbe esserci stata grazie a delle fotografie realizzate a circa 20 miglia dalla costa di CETRARO. Ad una profondità di circa 500 metri uno speciale robot di produzione francese, ha effettuato diverse riprese che confermerebbero, ancora d'obbligo i condizionali, l'ipotesi indiziaria.

L'inabissamento potrebbe essere avvenuto, verosimilmente, tra gli anni 60 e 70.

Il velo di Paola, dunque è stato squarciato....
Ora che è in brandelli, ancorchè macchiato d'uranio (o dio sa cosa), ci chiediamo: che ne faremo?

Non si escluda una fiction....

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