giovedì 27 maggio 2010

PREMIER SENZA EURO E TREMONTI INCAROGNITO.




LUCA TELESE CONTRO TUTTI.

Tra battute d'avanspettacolo e provocazioni da discoteca, va in onda lo sceneggiato "per qualche miliardo in più. Cronaca di una mezza finanziaria". Regia strepitosa di LUCA TELESE.


E dalla Seconda Repubblica delle Banane per oggi è tutto....

POVERO TANZI. SCONCERTATO E NULLATENENTE.

MILANO. Confermata dalla CORTE D'APPELLO la sentenza di Primo Grado. Dieci anni ed una condanna provvisionale, ovvero da pagare sull'unghia, di 105 milioni di euro.
"Sono sconcertato"
ha dichiarato l'ex patron della Parmalat Calisto TANZI.
"La sentenza di oggi stabilisce un principio importante" ha affermato il legale dei risparmiatori truffati, l'avvocato Carlo Federico Grosso.
E siamo d'accordo.
Tanzi, che ha oltre 70 anni, non dovrà tornare a San Vittore.

Ed i soldi da restituire?
Pochi, pochissimi.
"Sarà difficile prendere praticamente quei soldi" ha confessato, desolato, l'avvocato Federico Grosso "perché si tratta di soggetti che non hanno disponibilità".
Pare che Tanzi ne abbia addirittura meno del Premier, che ieri battibeccando con Luca Telese ha dichiarato "non ho nemmeno un euro in tasca...mi affido alla carità pubblica".
Ed allora,tutto considerato, siamo arrivati al principio importante che la sentenza ci restituisce oggi.
Più sei ricco, e meno soldi hai.

Caro TANZI,
per una volta soltanto, fatti derubare.... fosse solo di poche parole, quelle che servono giusto per dire
che anch'io, stasera,

SONO SCONCERTATO.

mercoledì 26 maggio 2010

UNIONE SINDACALE di BASE. Un link di lotte per il lavoro, la casa, l'ambiente, i diritti dei migranti...

ROMA. E' ufficiale, e possiamo mettere un fiocco alla porta. Rigorosamente rosso.
E' nato. Domenica, al teatro Capranica,si sono incontrati 600 delegati,  provenienti da tutti i settori lavorativi dell'intera penisola. Mamma e papà si chiamano Rdb e SdL. Il piccolo, a dispetto di quanti lo considerano già vecchio, porterà un nome modernissimo. All'anagrafe dei lavoratori lo si registrerà col nome di  U. S. B. C'è chi sostiene che significhi Unità Solidarietà e Bisogni. Molto più probabilmente l'acronimo sta per Unione Sindacale di Base.
Di cosa si tratta?
Di una sorta di miracolo. del compendio di 30 anni di lotte trascorse nelle fabbriche come nel pubblico impiego, negli aeroporti come nelle scuole. Lotte condotte senza la protezione e la possibilità di concertazione di CGIL CISL e UIL. 250mila lavoratori iscritti, oggi, grazie a questa nuova sigla, potranno sperare di far ascoltare la propria voce.
E presto saranno molti di più, poichè anche la leggendaria ORSA(macchinisti) e lo SNATER (comunicazioni Rai e Telecom) sono decisi a farne parte.
Aggiungendosi ad una minoritaria ma pur sempre consistente fetta del CUB che, con RdB e SdL, ha per prima raccolto il guanto della sfida.

L'USB sarà un sindacato confederale organizzato, sul modello europeo, su due comparti: pubblico e privato.  Ma soprattutto, come si legge nel comunicato stampa diramato "ha l'ambizione e la possibilità di costituire il sindacato maggioritario che oggi serve ai lavoratori e ai settori popolari". Usb sarà intercategoriale, "con l'obiettivo di contrapporsi" ed è questo è il tratto più peculiare  "alla frammentazione dei lavoratori connettendo le lotte nei luoghi di lavoro, sul territorio e nel sociale per rappresentare e organizzare i soggetti del lavoro e del 'non lavoro', essere accogliente alle nuove istanze sociali, essere 'meticcia', contaminandosi con le esperienze provenienti da altre realtà di lotta: per la casa, per l'ambiente, per i beni comuni, per i diritti uguali dei migranti".

Insomma una bella sfida. Di cui, senza ironia, se ne avvertiva il bisogno.

venerdì 21 maggio 2010

MINZOLINI. UN UOMO SEMPRE PIU' SOLO AL COMANDO.

ANCHE LA BUSI LASCIA.
UNA NAVE ALLA DERIVA.

E' un ammutinamento quello che da tempo si protrae nella redazione del Tg1.
Mesi addietro, ne parlammo in un precedente post, il Direttorissimo Minzolini dovette comparire in video. A spiegare di persona, con un ispiratissimo monologo, le ragioni per le quali riteneva più utile, per il pubblico, per l'informazione, per la patria, parlare del basilico nella caprese. Del gattino impaurito sul tetto. Della toeletta per cani più elegante di Milano, piuttosto che della vicenda D'Addario, del divorzio del Premier e di altre baggianate che interessano sempre più un pubblico fazioso, ideologizzato, pregiudizalmente avverso al Cavaliere.

E tanto più la redazione continuava a dissociarsi, quanto più il Minzolente, forte dell'appoggio del Papi e del coraggioso silenzio della sinistra, continuava a sfornare servizi da far invidia alla Parodi.

Oggi se ne va anche la sua giornalista di punta, la Marialuisa Busi che, spernacchiata a L'Aquila per colpe non sue, rivendica in una lettera al direttore la propria scelta di abbandonare la nave.
"Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di dirottamento, a causa del quale il TG1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità nei confronti dei telespettatori".

Un bell'attestato di stima per il lavoro del Minzolini...

E la redazione cosa ne pensa?

"Un gesto che dopo le rimozioni e i demansionamenti di tanti colleghi non omogenei alla linea editoriale del direttore" recita una nota del Comitato di Redazione  "testimonia ulteriormente il rischio che  si chiuda ogni spazio di dialettica all'interno del Tg1".