mercoledì 26 maggio 2010

UNIONE SINDACALE di BASE. Un link di lotte per il lavoro, la casa, l'ambiente, i diritti dei migranti...

ROMA. E' ufficiale, e possiamo mettere un fiocco alla porta. Rigorosamente rosso.
E' nato. Domenica, al teatro Capranica,si sono incontrati 600 delegati,  provenienti da tutti i settori lavorativi dell'intera penisola. Mamma e papà si chiamano Rdb e SdL. Il piccolo, a dispetto di quanti lo considerano già vecchio, porterà un nome modernissimo. All'anagrafe dei lavoratori lo si registrerà col nome di  U. S. B. C'è chi sostiene che significhi Unità Solidarietà e Bisogni. Molto più probabilmente l'acronimo sta per Unione Sindacale di Base.
Di cosa si tratta?
Di una sorta di miracolo. del compendio di 30 anni di lotte trascorse nelle fabbriche come nel pubblico impiego, negli aeroporti come nelle scuole. Lotte condotte senza la protezione e la possibilità di concertazione di CGIL CISL e UIL. 250mila lavoratori iscritti, oggi, grazie a questa nuova sigla, potranno sperare di far ascoltare la propria voce.
E presto saranno molti di più, poichè anche la leggendaria ORSA(macchinisti) e lo SNATER (comunicazioni Rai e Telecom) sono decisi a farne parte.
Aggiungendosi ad una minoritaria ma pur sempre consistente fetta del CUB che, con RdB e SdL, ha per prima raccolto il guanto della sfida.

L'USB sarà un sindacato confederale organizzato, sul modello europeo, su due comparti: pubblico e privato.  Ma soprattutto, come si legge nel comunicato stampa diramato "ha l'ambizione e la possibilità di costituire il sindacato maggioritario che oggi serve ai lavoratori e ai settori popolari". Usb sarà intercategoriale, "con l'obiettivo di contrapporsi" ed è questo è il tratto più peculiare  "alla frammentazione dei lavoratori connettendo le lotte nei luoghi di lavoro, sul territorio e nel sociale per rappresentare e organizzare i soggetti del lavoro e del 'non lavoro', essere accogliente alle nuove istanze sociali, essere 'meticcia', contaminandosi con le esperienze provenienti da altre realtà di lotta: per la casa, per l'ambiente, per i beni comuni, per i diritti uguali dei migranti".

Insomma una bella sfida. Di cui, senza ironia, se ne avvertiva il bisogno.

Nessun commento:

Posta un commento