domenica 19 aprile 2009

u(M)bi maior minor cessat


E' sui manifesti del PD.

Sui quotidiani di ogni formato e schieramento.

Sui blog.

La Bossi Tax è una realtà.

Berlusconi ha ceduto e riconosce:

"Mi spiace che altri interpretino come una debolezza del premier quella di aver ceduto a una precisa richiesta di un partito della maggioranza che, ove non fosse stata accolta, avrebbe fatto cadere il governo in un momento come questo..."


come dire u(M)bi maior minor cessat....


Quali saranno le conseguenze?

Di sicuro il mancato accorpamento del Referendum elettorale (ricordate i banchetti di Segni e Guzzetta di oltre un anno fa?) con le elezioni europee del 6 giugno, farà perdere 460 milioni di euro.


Stefania Pezzopane, presidente della provincia de l'Aquila ammette: "con 460 milioni risolvo tutti i problemi della Provincia, dalle strade alle scuole".


Ora c'è da aggiungere che quella cifra rappresenta solo un 4-5% dei fondi che servirebbero per restituire L'Aquila ed hinterland ad una condizione di normalità.


Ma il fatto è ancora più grave se si considerea che la comunità europea ha bocciato la proposta di far tornare l'Abruzzo nell'area 1, cosa che impedirebbe alla regione di usufruire delle risorse più ingenti, nell'ordine di miliardi di euro, provenienti dall'Ue.

Rimane in piedi l'ipotesi di farla rientrare tra le aree finanziate col fondo di solidarietà europeo, cosa che consentirebbe di stornare in suo favore una cifra non superiore ai 500 milioni.


Ma cosa si poteva fare con quei 460 milioni di euro?


Partendo dal presupposto che l'ultima stima della Protezione Civile parla di "20mila persone senza casa", si potevano utilizzare quei fondi dell'accorpamento per allieviare questa problematica.


La Pezzopane fa delle previsioni concrete. Partendo dal presupposto che a L'Aquila il costo a metro quadro, per l'edilizia popolare, si aggira sugli 800 euro, si potevano costruire 5800 abitazioni.


Ma poi avrebbe ancora avuto senso parlare di new town...?

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