lunedì 13 aprile 2009

Ospedale San Silvestro a L'Aquila.


Si fa un gran parlare del fatto che il terremoto sia una calamità naturale. Non vi è alcun dubbio che lo sia. Difronte a tali tragedie si rimane in silenzio, attoniti, stringendosi ai propri cari in un abbraccio ecumenico che si vuole virtualmente trasferire alle persone direttamente colpite.
Il tempo delle recriminazioni verrà. Adesso è importante manifestare la propria solidarietà. I messi apostolici e le cariche istituzionali si recano in loco e ci ricordano rispettivamente che Dio è amore e che lo Stato sarà presente.

Poi quando l'agenda mediatica si satura della calamità, si volge ad un altro tema, magari una miscellanea di gossip e cronaca nera per riempire le serate dei più noti anchor man.

I colpevoli vengono lasciati nell'oblio.

Ma la premessa era che di colpevoli non vi sarebbe stata traccia. L'unica responsabilità è della Natura, leopardianamente intesa come madre matrigna che spezza l'incanto della felicità umana.

Nel frattempo si ricostruisce, alcune tendopoli scompaiono, quanto meno dalla lente dei riflettori. Si affida a note e rispettabili società private l'incarico di ricostruire. Magari una città nuova, con materiali innovativi ed i più elevati standard. Come è stato per l'ospedale San Silvestro, edificato, in oltre 27 anni, e terminato nel 2000. L'ultima società che si era incaricata della sua costruzione era l'IMPREGILO.

Che così si descrive nel proprio sito:

L'applicazione dei più elevati standard, la fornitura delle attrezzature più complete e sofisticate per la cura delle diverse patologie, la realizzazione di strutture secondo i più esigenti parametri di comfort ed igiene, fanno di IMPREGILO EDILIZIA e SERVIZI un punto di riferimento nell'ambito dell'edilizia sanitaria. In questo settore la società ha realizzato sia in Italia che all'estero importanti e moderni complessi ospedalieri.

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